Mafin è un’azienda leader nel mercato mondiale della produzione di pellet per patatine e snack. Da sempre attenta ai bisogni dei consumatori è riconosciuta per la sua capacità di innovare e per la qualità dei prodotti venduti. Prendersi cura dei clienti e della società è la filosofia di Mafin.
Un’azienda con questa vision si distingue in molte scelte: non solo in quelle che riguardano la produzione ma anche nel decidere cosa regalare ai fornitori e ai clienti in occasione delle festività.
Operazione AERA
Per il Natale di qualche anno fa ci è stato chiesto di pensare ad un regalo originale e coerente con i valori di Mafin. Rispondendo a questa richiesta abbiamo elaborato un libriccino che racconta una favola con i prodotti dell’azienda come protagonisti. Il titolo scelto è stato ‘’Snack tales from the world‘’. La storia, i testi e le illustrazioni sono stati interamente inventati da AERA. Il racconto esprime due valori ritenuti fondamentali dall’azienda: l’internazionalità e l’amicizia.
Le fiabe sono due in particolare: la prima riguarda una classe di studenti, cioè di pellet Mafin, che scoprono il valore dell’amicizia grazie a un esercizio di gruppo proposto dalla maestra Gina. Invece la seconda racconta il viaggio di Mucca alla scoperta del mondo e delle sue meraviglie. Questo libriccino è stato senza dubbio un regalo inaspettato per i clienti di Mafin.
L’agenzia “Asolo Montebelluna” di Piovesan rappresenta una punto di riferimento nel territorio e non solo: è una delle 10 migliori agenzie Allianz, in Italia. Piovesan Assicurazioni ha origine nel 1971 con Ras, diventata poi Allianz ed ora ha anche il mandato di Helvetia.
Il brand al centro
A seguito di questa novità, Assicurazioni Piovesan decide di cambiare la modalità con cui si propone al pubblico: non più promuovendo prevalentemente i partners Allianz ed Helvetia ma anche comunicando il valore del proprio marchio che racchiude più di 50 anni di storia.
Un company profile per raccontare Piovesan assicurazioni
Per questo abbiamo progettato un company profile che sottolinea i valori dell’agenzia: riconoscimento del valore delle persone, messa al centro delle esigenze del cliente, competenza e impegno. Inoltre promuove il brand Piovesan ponendolo in primo piano, attribuendogli la reale importanza che ha nel settore assicurativo.
Il company profile oltre a descrivere la storia della compagnia Piovesan e presentare i partners, elenca i numeri dell’agenzia e cita le soluzioni per i clienti. Questa brochure vuole essere uno strumento agile da consegnare agli agenti perchè lo utilizzino durante gli incontri con i clienti, per presentare Assicurazioni Piovesan in modo efficace.
I colori utilizzati riprendono quelli del logo Piovesan, mentre la scelta di utilizzare delle foto che ritraggono i volti di diverse persone, ha lo scopo di comunicare l’importanza che la compagnia assicurativa attribuisce alle esigenze dei clienti.
THE STAGE è il ristorante di Replay a Milano: un luogo adatto per ogni momento della giornata, dalla colazione alla cena. Infatti contiene tre locali in uno: bar ( THE STAGE CAFE’), ristorante (THE STAGE DINING) e cocktail bar ( THE STAGE AMERICAN BAR). Entrare in questo ristorante significa vivere un’esperienza speciale: l’arredamento e l’uso del legno lo rendono elegante, esclusivo, unico. Sembra quasi di essere all’interno di una nave appena varata. Qui alta cucina, fascino e piacere si uniscono, in una grande città crocevia di idee e culture. Il locale non è solo affascinante ma anche tecnologico: ospita un executive room; una sala vip dove svolgere incontri riservati. Questa è dotata di tv, schermi Apple, prese e impianto audio Bose.
Un sito internet speciale
Replay aveva bisogno di promuovere questo locale attraverso un nuovo sito moderno e funzionale. Il sito doveva raccontare lo storytelling che il locale propone e la filosofia che interpreta. Inoltre doveva permettere ai clienti di prenotare online e ai gestori dei locali di aggiornare i menù e pubblicizzare gli eventi organizzati all’interno di “THE STAGE”.
La soluzione di AERA
Abbiamo progettato un unico sito web strutturato in tre parti dedicate ai locali di THE STAGE. Il sito, veloce e ad alto impatto visivo, valorizza i tre locali spiegando le loro peculiarità.
È stato realizzato in PHP ed è dotato di un CMS personalizzato. Per far vivere l’atmosfera che caratterizza l’ambiente del ristorante Replay abbiamo utilizzato delle immagini che ben raffigurano THE STAGE e scritto dei copy evocativi.
Ti piacerebbe sapere l’opinione che le persone hanno del tuo brand? In passato era molto complicato poterla conoscere: sarebbe servita un’indagine costosa. Ora è molto più facile. Sareste interessati a conoscere le nuove tendenze dei mercati in cui opera la vostra azienda? Anche questo si può fare, senza investimenti eccessivi o formule magiche. Tutti questi dati si trovano già in rete. Basta saperli cercare con i programmi giusti. L’attività che si svolge per trovare nel web i dati utili per sviluppare il proprio business si chiama ‘’social listening ’’. Attenzione, non va confusa con il ‘’social monitoring ’’. Sono due cose diverse. Ma delle loro differenze parleremo in seguito.
Social listening vs social monitoring
Fare social listening significa ascoltare la rete: siti, social e forum. Sembra una cosa strana, ma è possibile. Il web in generale, e più nello specifico i social, sono uno spazio di relazione dove le persone interagiscono, discutono e lasciano impressi i loro pensieri. Quindi con l’adeguata attenzione è possibile scoprire trend, conoscere opinioni e utilizzare questi dati per migliorare la strategia di marketing utilizzata per la propria azienda.
Questa infografica rende bene l’idea della mole di dati che le persone condividono in rete.
Molti esperti sostengono che i dati rappresentano l’oro della nostra epoca. Forse questa affermazione non va presa alla lettera, ma sicuramente descrive una situazione molto vicina a quella che viviamo tutti i giorni. Chi riesce a rielaborarli e ad interpretarli, diciamo che ha un discreto vantaggio rispetto ai concorrenti
Ora chiariamo la differenza tra social monitoring e listening. Il primo nome descrive l’attività che si svolge per raccogliere l’insieme di dati di nostro interesse: menzioni di un marchio, hashtag, discussioni rilevanti e via dicendo. Il secondo prevede invece un utilizzo di questi per dar loro un significato. In estrema sintesi il social listening analizza il sentiment, l’umore della rete. Quindi non si limita a quantificare ma va ben oltre: interpreta e dà un giudizio.
A cosa serve il social listening?
Queste sono le funzioni precise del social listening:
Anticipare nuovi trend del mercato
Rafforzare la reputazione del tuo brand
Intervenire prontamente in caso di ‘’crisi’’
Monitorare cosa pensano gli utenti internet del tuo brand
Migliorare la customer care
Individuare influencer che promuovano il tuo marchio
Monitorare i concorrenti
I dati da conoscere
Lo sapevi che uno studio trasmesso da Convince e Convert spiega che il 47% degli utenti social contatta direttamente i marchi sui social media per lamentarsi? Ricorda che le critiche online sono lette da tutti. Quindi captare per tempo i malumori e porvi rimedio, è fondamentale per preservare la buona immagine del proprio prodotto.
Una ricerca di Altitude mostra invece che l’80% dei consumatori richiede che i marchi rispondano ai loro messaggi social entro 24 ore. Naturalmente è impensabile incaricare dei dipendenti di setacciare tutta la rete per cercare commenti sul servizio erogato dalla propria azienda o sui prodotti venduti. Avere un programma di social listening rende tutto ciò possibile.
Esploratori digitali
Ascoltando il pianeta internet si può quindi:
Individuare le menzioni del proprio brand
Misurare il sentiment degli utenti rispetto al proprio prodotto
Misurare il grado di engagement dei propri contenuti o dei commenti fatti da utenti web: numero di condivisioni, commenti e like, per esempio.
Individuare i commenti in rete sui propri concorrenti
Social listening strategy
Come si costruisce una strategia di social listening?
Come sempre è necessario cominciare dagli obiettivi. Cosa vuoi sapere? Quali informazioni vuoi conoscere? Quante volte il tuo brand è stato nominato? Qual è il giudizio del popolo web? Oppure vuoi scoprire cosa combinano i competitor?
Successivamente bisogna stabilire le parole chiave da cercare: nome del brand, hashtag, frasi, oppure il nome di persone interessanti per qualche motivo o qualche termine strategico.
Dopo si deve utilizzare uno dei programmi di social listening per svolgere la ricerca: questa fornirà dei dati precisi, ma come già spiegato, interpreterà anche il sentiment. Potrai quindi sapere sei i tuoi clienti sono soddisfatti o meno del nuovo prodotto che hai lanciato sul mercato.
Non dimenticare il ruolo che gli opionin leader del web: gli influencer, hanno. Grazie a questi programmi che ascoltano il web, puoi scovare gli influencer più seguiti del settore in cui operi. Ma cosa si intende, in questo caso, parlando di infulencer? Ci riferiamo a coloro che condividono spesso contenuti, o che intervengono continuativamente avviando conversazioni. Riuscire a contattarli o a conquistare la loro fiducia non è secondario: potresti avere dei testimonial stimati che gratuitamente fanno buona pubblicità al tuo brand.
I programmi più utilizzati
Alcuni programmi di listening social molto utilizzati:
Talkwalker
Mention
BuzzSumo
Sproutsocial
Il social listening rappresenta quindi un tassello fondamentale per elaborare una strategia di marketing digitale che faccia la differenza. Molte aziende non sono a conoscenza di questa attività che costituisce una vera e propria opportunità per chi la sa sfruttare. Noi ti suggeriamo di approfondire questo argomento, e se ne hai voglia, per saperne di più puoi rivolgerti anche ad AERA.
I Dolci di Efrenè un prodotto di grande qualità, preparato con maestria, passione e grande attenzione per ogni singolo dettaglio: dalla scelta degli ingredienti, passando per l’armonia delle forme fino all’inserimento dei dolci nelle confezioni di vendita. Tutti gli step vengono affrontati con la cura di chi sta realizzando un’opera d’arte. Del resto i prodotti di alta pasticceria richiedono ricette d’eccellenza e una grande considerazione dell’estetica. Il prezzo di vendita de “I dolci di Efren” è quindi alto.
Una brand identity non all’altezza
Inizialmente la brand identity di questo marchio non riusciva a trasmettere l’unicità di un prodotto esclusivo che coniuga gusto e stile. In particolare dava l’idea di un prodotto tradizionale e casareccio, quindi non adeguato al costo. Al fine di modificare il valore percepito de “I dolci di Efren” è stata riprogettata l’identità visiva del brand. Raggiungere questo obiettivo ha richiesto un percorso graduale che ha permesso al marchio di posizionarsi in una fascia alta di mercato grazie a una nuova immagine minimal, moderna ed elegante.
L’intervento di AERA
AERA ha avuto il compito di ridefinire la brand identity: abbiamo rivisto il logo rendendolo più pulito e raffinato. In seguito abbiamo progettato un packaging capace di comunicare il fascino del prodotto offerto ed elaborato dei nuovi point of purchase. Inoltre abbiamo realizzato un catalogo che accompagna il cliente in un viaggio nel mondo della cucina gourmet dove “I dolci di Efren” sono i protagonisti. Per farlo abbiamo scritto dei copy evocativi e prestato un’attenzione speciale ai contenuti visivi: i prodotti sono stati fotografati con dei primi piani e in alcuni casi simulando i famosi impiattamenti degli chef stellati. Infine è stato realizzato un nuovo sito.
Risultati
La ridefinizione della brand identity de “I dolci di Efren” ha modificato notevolmente la percezione del marchio, collocandolo in una fascia alta del mercato. In questo modo, nonostante il prezzo, c’è stato un incremento delle vendite dei dolci.
Vi siete mai chiesti quali meccanismi regolano la percezione delle immagini? Certo, non è una domanda usuale. Sicuramente non rappresenta neppure il primo pensiero che una persona ha in testa quando si sveglia la mattina. Questo interrogativo però è molto interessante, e la risposta ancor di più. Lo è per gli esperti di comunicazione e marketing, per coloro che intendono promuovere in modo efficace la propria azienda e per gli appassionati di grafica.
È la psicologia che si occupa dello studio della percezione e dell’esperienza che abbiamo della realtà ed è la scuola della Gestalt che ha affrontato nello specifico questi argomenti. La psicologia della Gestalt nasce nel XX secolo, fondata da Max Wertheimer e successivamente sviluppata da Wolfgang Köhler e Kurt Koffka. Ma cosa significa Gestalt? Il termine è tedesco e in italiano vuol dire “forma, figura”. L’essere umano è un economizzatore cognitivo: interpretiamo la realtà secondo delle griglie cognitive soggettive, formate in base alle nostre esperienze di vita, valori ecc. Queste semplificano ciò che vediamo per aiutarci ad inquadrare la realtà. Secondo la corrente della Gesalt, in riferimento alla percezione delle immagini, il tutto è più importante dei singoli elementi. Di fatto, noi riduciamo la complessità riconoscendo le figure come un insieme, in virtù di alcuni principi che spiegheremo. Organizziamo gli oggetti in gruppi coerenti, come affermano Robert e Karin Sternberg in “Cognitive Psychology”.
GESTALT, PERCEZIONE VISIVA E MARKETING
Le regole da conoscere
Legge della vicinanza
Legge della somiglianza
Legge della continuità di direzione
Legge della figura-sfondo
Legge della buona forma
Legge della chiusura
Legge dell’esperienza passata
Legge della percezione multistabile
Se ci si occupa di grafiche, design, UX experience o attività analoghe è indispensabile conoscere queste poche regole, per agire con cognizione di causa ed evitare errori grossolani.
Legge della vicinanza
Tendiamo a considerare elementi o oggetti vicini, ma distinti, parte di un tutto, separandoli da quelli lontani che sono presenti nello stesso ambiente. Non li percepiamo quindi come diversi, ma li “assembliamo” dando forma a un insieme unitario.
Legge della somiglianza
Elementi separati, ma simili, presenti in uno stesso spazio vengono percepiti come un insieme unico perché la nostra mente tende a collegarli.
Legge della continuità di direzione
Oggetti separati che hanno la stessa inclinazione o il medesimo orientamento, oppure seguono lo stesso movimento, vengono considerati un unico insieme.
Legge della figura sfondo
Questa regola spiega come classifichiamo gli elementi presenti in un’immagine: quali costituiscono lo sfondo e quali rappresentano la figura in primo piano. Di solito la prima immagine che notiamo, perché il nostro cervello la considera più rilevante, rappresenta quella principale.
Ciò accade anche in virtù di due principi: quello di area e quello di convessità.
Il primo spiega che consideriamo l’oggetto più piccolo come principale mentre quello più grande come sfondo. Il secondo che gli elementi convessi sono più facilmente percepiti come figure in primo piano, mentre i secondi come sfondo.
Legge della buona forma/simmetria
Elementi simmetrici, omogenei e equilibrati sono considerati parte di un tutto e sono più facilmente percepibili.
Legge della chiusura
Le figure formate da linee che non si congiungono e lasciano degli spazi vengono considerate delle immagini chiuse, perché la nostra mente va a colmare automaticamente gli spazi prolungando le linee. Inoltre si impongono su quelle che hanno margini aperti.
Legge dell’esperienza passata
Elementi o oggetti vicini che non hanno una forma precisa, vengono considerati un insieme dalla nostra mente: questo è frutto di associazioni con figure di cui si ha avuto esperienza nel passato. In questo caso, probabilmente, si riconoscerà una E.
Legge della percezione multistabile
Quando si osservano immagini complesse dal significato ambiguo l’individuo tende e percepire figure diverse e separate che le compongono.
Gli eventi fieristici si stanno svolgendo a pieno regime. Siete già pronti per partecipare?
Il COVID ha fermato qualsiasi evento o manifestazione affollata. Successivamente le restrizioni sono state allentate ed ora anche le fiere si possono svolgere con maggiore facilità. Questi appuntamenti consentono alle aziende di presentarsi al pubblico, sviluppare nuovi rapporti commerciali, mantenere le relazioni con gli stakeholders e valorizzare la propria identità. Naturalmente la partecipazione ad una fiera richiede degli investimenti rilevanti, quindi nessun aspetto organizzativo va lasciato al caso.
Le 5 regole per avere risultati
Progettare stand funzionali per rispondere ad ogni esigenza
Avere degli stand funzionali, progettati pensando all’usabilità, è necessario per una presenza efficace. In particolare è indispensabile poter mettere in mostra i propri prodotti, che devono essere a portata di mano degli operatori, ed avere degli spazi dove condurre delle trattative in via riservata. Inoltre, per mantenere lo stand ordinato e pulito, serve prevedere la presenza di un magazzino in una posizione strategica. Questo deve avere delle dimensioni adeguate ed essere facilmente accessibile.
Prestare attenzione alle pratiche burocratiche pre-fiera
Ci sono diverse pratiche burocratiche da sbrigare per partecipare a una fiera. Bisogna fare attenzione a non dimenticare nessun modulo per richiedere ciò che serve: quantitativo di corrente necessario, necessità di somministrare cibo e bevande o di appendimenti ecc. Inoltre è fondamentale non commettere errori nella compilazione dei documenti.
Coccolare il cliente
Si può conquistare un cliente anche senza discutere di lavoro. Per questo ricavare una zona relax all’interno dello stand diventa importante. Qui è possibile curare le relazioni umane e rilassarsi. Un cliente coccolato sarà più disponibile nei tuoi confronti.
Assicurarsi in anticipo che lo stand sia allestito alla perfezione
Gigantografie con pieghe, adesivi che si staccano a causa del calore dei faretti, zone dello stand con un’illuminazione non adeguata ecc. Quanti inconvenienti si possono incontrare all’ultimo minuto? Per l’inizio della fiera tutto dovrebbe essere perfetto per non pregiudicare la buona riuscita dell’evento. Prima della fine del montaggio noi di AERA ci rechiamo personalmente sul posto per verificare che lo stand venga allestito alla perfezione. L’azienda che affida il lavoro deve avere la certezza che non ci siano problemi il giorno d’inizio della fiera.
Esserci non basta: bisogna farsi notare
Scegliere la piazzola in base alla direzione del flusso di pubblico è strategico. Il design, i colori e le immagini dello stand consentono di distinguersi dai concorrenti e valorizzare l’identità della propria azienda. Posizionare i materiali nel modo giusto e le luci nel modo corretto è importante e richiede esperienza e professionalità. Progettare e allestire uno stand è quasi un’arte.
AERA assiste l’azienda dalla A alla Z. In aggiunta, per garantire la massima serenità ai clienti, ci assicuriamo che le imprese con cui collaboriamo in fase di finalizzazione del progetto di allestimento osservino tutte le normative richieste: sicurezza, tutela dei lavoratori e via dicendo.
Dovete partecipare con successo ad una fiera e volete sapere come potremmo aiutarvi? Sentiamoci per una chiacchierata.
Riuscire a rendere un brand immediatamente riconoscibile e significativo per il pubblico a cui ci si rivolge è il sogno di tutte le aziende. Per raggiungere questo obiettivo è necessario stabilire una connessione, una relazione emotiva con i clienti. In questo modo si possono ottenere dei risultati non trascurabili nel proprio business. C’è un trucco che ci aiuta a fare questo: si chiama archetipo.
Hai mai sentito parlare degli archetipi? Quelli a cui ci riferiamo hanno origine nel campo della psicologia. Nello specifico questo concetto è stato utilizzato da Jung nella sua teoria descritta nel libro “Gli archetipi dell’inconscio collettivo”. Secondo la tesi di Carl Gustav Jung, nel profondo della psiche di ognuno si trova l’inconscio collettivo, dove risiedono delle strutture universali comuni a tutti gli uomini. Possono essere definite anche “forme arcaiche di conoscenza umana”. Queste forme di pensiero “originarie”, sviluppate grazie al sedimentarsi delle esperienze della specie umana, danno vita agli archetipi che sono alla base degli istinti. Incarnare un archetipo ci consente quindi di entrare in relazione con le persone, che inconsciamente si sentiranno attratte dal marchio.
La teoria degli archetipi di Jung è stata poi riformulata e applicata nel campo del marketing da Margaret Mark e Carol S. Pearson con il loro libro “The hero and the outlaw. Building extraordinary brands through the power of archetypes”. Gli archetipi individuati dagli autori sono 12 e sono suddivisi in 4 categorie che rappresentano i bisogni fondamentali avvertiti dagli esseri umani:
Categorie
Indipendenza
Cambiamento
Appartenenza
Stabilità
Indipendenza
Archetipi:
Innocente
Saggio
Esploratore
Innocente
L’innocente è un sognatore ottimista, idealista, che intravede del buono in chiunque e quindi ha sempre fiducia negli altri. Per questo può essere considerato ingenuo. Inoltre riesce a relazionarsi con tutti e sente un grande bisogno di appartenenza sociale. Cerca di fare del bene e di far sentire le persone a proprio agio, e il suo obiettivo è raggiungere il paradiso. Il suo timore più grande è quello di essere punito per aver avuto dei comportamenti sbagliati.
Esempio uso archetipo innocente.
Parole chiave: semplicità, autenticità, naturalezza, ottimismo, felicità.
Dove, CocaCola e Mulino Bianco sono tre classici brand che si rifanno a questo archetipo.
Saggio
Il saggio è una persona riflessiva e razionale che vuole capire e conoscere il mondo in cui vive, i fatti che accadano ecc. È il maestro, l’esperto, il filosofo. Il saggio teme l’inganno e l’ignoranza e ricerca la verità.
Parole chiave: conoscenza, libertà di pensiero, intelligenza.
Audi e Google sono due famosi brand che utilizzano questo archetipo.
Esempio uso archetipo saggio.
Esploratore
L’esploratore è il viaggiatore, il viandante, l’avventuroso alla ricerca di nuove esperienze e di nuove sfide. Viaggia per scoprire il mondo e conoscere se stesso, ama sentirsi libero e autonomo.
Chi incarna questo archetipo vive una vita seguendo i propri principi e valori. La sua paura è il conformismo e l’immobilità.
Parole chiave: viaggio, avventura, autonomia, anticonformismo
Patagonia, National Geographic, Starbucks e The North Face sono dei celebri brand che incarnano questo archetipo.
Esempio uso archetipo esploratore.
Cambiamento
Archetipi:
Eroe
Mago
Fuorilegge
Eroe
L’eroe è il guerriero, l’atleta, il salvatore che ama le sfide, per dimostrare il proprio valore e lasciare il segno. La forza, la potenza e il coraggio sono tre caratteristiche che lo contraddistinguono. L’eroe ha sempre bisogno di un avversario e ama il rischio. Il suo difetto può essere l’arroganza. Gli eroi lottano contro le ingiustizie e quindi i brand che scelgono questo archetipo possono prendere posizione su tematiche sociali. L’archetipo dell’eroe aiuta il consumatore ad affrontare le prove difficili e lo incoraggia a non mollare mai.
Parole chiave: coraggio, sfida, cambiamento, rischio, energia.
La magia serve per realizzare i sogni e trasformare la realtà. La creatività e la visione ad inventare ed innovare. I brand che utilizzano questo archetipo offrono soluzioni nuove ai problemi della vita quotidiana. Il mago a volte può essere manipolatore: questo è il suo difetto. La sua ambizione è quella di comprendere le regole che governano l’universo.
Parole chiave: fantasia, sogno, novità, trasformazione, visione.
Il fuorilegge è un ribelle che rifiuta ciò che è convenzionale, lo status quo. È anticonformista e non ha paura di infrangere le regole. La comunicazione dei brand fuorilegge è irriverente e spesso provoca reazioni contrastanti. A volte è aggressiva. Il fuorilegge non è per forza cattivo, ma vuole cambiare le norme sociali per migliorare il presente e ha paura di essere banale e ininfluente.
Esempio uso archetipo fuorilegge.
Parole chiave: contrapposizione, rottura, cambiamento, sfida, anticonformismo.
Diesel, Virgin e Harley Davidson sono brand “fuorilegge”.
Appartenenza
Archetipi:
L’uomo comune
Il burlone
Amante
L’uomo comune
L’uomo comune è il vicino di casa, la persona normale, semplice, con una vita sobria, senza eccessi: cerca di appartenere ad un gruppo e di essere considerato dagli altri. I timori più grandi di questo archetipo sono: essere escluso, distinguersi dagli altri e apparire arrogante. I brand “uomo comune” comunicano ai consumatori che non c’è niente di male nell’essere easy.
Parole chiave: normalità, semplicità, inclusione.
Brand che utilizzano questo archetipo: IKEA, Ebay.
Il burlone
La comicità e la voglia di divertirsi sono i tratti salienti dei burloni. I burloni, o giullari sono persone spontanee che amano godersi la vita e temono la noia. I brand burloni promettono al consumatore momenti di spensieratezza, svago e felicità. A volte prendono posizione su temi spinosi, attraverso critiche taglienti, espresse con la propria comicità.
Parole chiave: comicità, leggerezza, spensieratezza, risate.
Brand che hanno scelto questo archetipo: M&M’S, Mailchimp.
Amante
I brand amanti cercano di conquistare il cliente con il loro fascino. Sono sensuali, lussuriosi, esaltano i sensi e vogliono godere dei piaceri della vita. L’amante, ovviamente, vuole essere amato e la sua più grande paura è non piacere agli altri. Il suo amore non deve essere però inteso solo come espressione di sensualità: gli amanti sono anche premurosi e affettuosi. I brand che utilizzano questo archetipo, solitamente operano nel mercato del lusso e hanno un prezzo medio alto.
Parole chiave: amore, lussuria, piacere, sensazioni, godere.
Prendersi cura degli altri è la missione degli “angeli custodi”. Di norma, le persone che hanno questa personalità sono empatiche e sanno ascoltare. La loro paura è l’ingratitudine e l’egoismo. I brand “angeli custodi” non si occupano solo del benessere delle persone, ma si prendono cura anche dell’ambiente circostante offrendo dei servizi. I marchi che utilizzano questo archetipo generano fiducia nel consumatore.
Parole chiave: amore, cura, compassione, fiducia.
Esempi di brand che utilizzano questo archetipo: Volvo, Amnesty, Johnson&Johnson, Pampers.
Esempio utilizzo archetipo angelo custode.
Sovrano
Il sovrano, vuole il successo, ed esercita il suo potere per garantire l’ordine e l’armonia attraverso il controllo. I brandi “sovrani” sono autorevoli, affidabili e vengono imitati. Il loro timore maggiore è quello di perdere il controllo.
Parole d’ordine: autorevolezza, leadership, equilibrio, ammirazione.
Il brand per eccellenza che utilizza questo archetipo è Rolex.
Esempio utilizzo archetipo sovrano.
Creatore
Il creatore riesce a tracciare nuove strade, indicare nuove prospettive: è anticonformista. Un artista, uno scrittore, un regista è un creatore. Le persone che hanno questo tipo di personalità vogliono innovare e proporre nuove soluzioni per cambiare. Il timore dei creatori è la mancanza di visione e l’incapacità di darle concretezza.
Parole chiave: novità, cambiamento, creazione, trasformazione.
Questi sono 12 archetipi che possono aiutare il tuo brand a stabilire una connessione emotiva con il pubblico. Ricorda che la scelta di uno di essi è fondamentale nel processo di definizione della brand identity: l’archetipo individuato a sua volta influenzerà tutta la strategia comunicativa del tuo marchio. Naturalmente, nel momento della decisione, bisognerà considerare anche i valori e la missione del brand, per fare delle valutazioni coerenti con gli altri aspetti che lo caratterizzano.
Questo argomento è interessante, vero? Nella comunicazione la strategia è importante.
Se vuoi una mano nel comunicare in modo efficace l’identità del tuo brand sfruttando anche gli archetipi, contattaci. Troveremo delle soluzioni adatte alle tue esigenze.
Lo Storytelling ovvero l’arte della narrazione tradotta in chiave moderna. Nell’ambito marketing è una forma di comunicazione utilizzata per trasmettere in modo efficace un marchio, prodotti oppure servizi con l’obiettivo di allargare il bacino di potenziali clienti. Ma anche il Digital Storytelling è in continua evoluzione: le esigenze del consumatore cambiano e aumentano le sue aspettative, non solo di essere informato, ma anche di essere intrattenuto con coinvolgenti trame narrative. Avere la capacità di raccontare il proprio brand realizzando una connessione autentica con il proprio pubblico è sempre più cruciale per le aziende. Infatti, sono per l’appunto fiducia e coinvolgimento a mettere in moto il business.
Lo storytelling dal passato al presente:
Le origini dell’arte del narrare sono molto antiche: dal racconto prima orale, poi in forma scritta, con cui da millenni l’umanità tramanda storie, ricordi, conoscenze e tradizioni. Le narrazioni come strumento vitale per sentirsi parte di un gruppo più grande e per stabilire una riconosciuta identità sociale.
Ai tempi odierni ogni azienda rappresenta una storia da raccontare.
Adottare una corretta strategia di Storytelling, integrata in tutte le azioni di marketing aziendale, online e offline, permette il consolidamento del brand nella mente dei potenziali consumatori.
Infatti, un cliente fidelizzato attraverso lo Storytelling, si avvicina maggiormente alla marca e, sentendosi toccato nelle emozioni più intime, diventa più facilmente un fedelissimo Fan.
La narrazione può essere declinata in diversi canali, dai profili social all’email marketing, dalle newsletter ai video promozionali.
Ogni mezzo richiede ovviamente lo studio di una comunicazione appropriata, ma dev’essere la spinta ad emozionare ancora una volta al centro del racconto.
Riassumiamo i punti fondamentali:
cosa può fare un efficace Storytelling nel Digital Marketing?
Creare l’atmosfera “emotiva” che catturi il tuo target
Avvicinare il tuo target al brand
Fidelizzare e creare un rapporto di maggiore fiducia
Indurre il tuo target ad una decisione (di acquisto)
Quindi il primo focus è il TARGET
Da quanto abbiamo puntualizzato qui sopra è evidente che, nel fare Storytelling online, la differenza cruciale è data dalla conoscenza approfondita del tuo target di riferimento e dalla definizione chiara dei tuoi obiettivi.
Occorre, quindi, aver studiato con attenzione i reali bisogni e desideri della tua audience, e averne individuato le corde intime per fare in modo che il tuo racconto possa abilmente conquistarla.
Tracciando una narrazione coerente con i valori aziendali ma che sia capace di emozionare, coinvolgere e divertire, uno storyteller esperto è consapevole che è l’essere entrato in sintonia con il pubblico ciò che rende vincente la storia.
Consulta i nostri esperti in Aera: ti aiuteremo a realizzare lo strumento di marketing giusto per il tuo Business.
Aera è a disposizione per darti tutto il supporto necessario, chiedi una proposta senza impegno!
Usiamo questo termine per definire lo strumento marketing che permette di trasmettere i valori di un business e va inserito nel contesto più ampio del cosiddetto Content Marketing.
Dopo aver chiarito gli obiettivi della comunicazione e profilato il target di riferimento, è fondamentale individuare che tipo di carattere debba esprimere il brand nella sua personalissima narrazione.
Come in ogni storia il protagonista mostra un carattere che lo distingue nell’evoluzione della trama, anche il nostro brand deve avere dei tratti caratteriali precisi e coerenti affinché il messaggio sia sempre chiaro ed efficace.
Che sia tenacia e determinazione oppure semplicità e leggerezza o ancora un carattere trasgressivo ed anticonformista, il punto importante è rimanere fedeli alla scelta delle linee narrative principali.
Nella narrazione aziendale anche le figure umane che animano le scene della storia risultano particolarmente decisive per il successo di un buon Storytelling.
Dare un nome e, soprattutto, un volto a chi ha creato uno specifico prodotto oppure a chi ha sviluppato l’idea rivoluzionaria nel suo business risulta una modalità molto apprezzata dai potenziali clienti.
Il tuo target tende facilmente ad affezionarsi ai personaggi della tua azienda esattamente come succede ai protagonismi di un film o di un romanzo.
Abbiamo visto finora i fattori fondamentali su cui basare un efficace Storytelling, ora ci soffermiamo su alcuni aspetti che caratterizzano come unica la storia narrata dando forza ad ogni dettaglio della trama.
Tu chiamale se vuoi… Emozioni
Viviamo in un’epoca dove i dati sembrano spesso prevalere soprattutto nei processi decisionali consapevoli ma se è vero che le informazioni hanno il loro peso, alla fine le scelte sono il frutto di un’elaborazione basata sulle emozioni che nascono da quelle stesse informazioni.
Si tratta di un ambito dell’agire umano molto più profondo, ecco perché un’azienda deve non solo preoccuparsi di COSA dire ma soprattutto COME dirlo. Il passo precedente alla creazione dei contenuti è proprio identificare quali emozioni si vogliono stimolare e suscitare nella sfera intima del nostro pubblico.
Cosi come è stato il portare alla luce le emozioni presentando le collezioni di Stylmartin. Far vibrare con incisività ogni singola frase e trasmettere quella totale libertà data dalla rottura di ogni schema e stereotipo. Un’eterogeneità di stile che emerge da un lessico che scorre fluido e inclusivo.
Un’interferenza nel sistema. Un #nofilter liberatorio che toglie freni, imposizioni e categorizzazioni. L’errore e l’imperfezione come vera bellezza. Stylmartin si apre al mondo, alle contaminazioni, alla diversità, all’imperfezione.
Inoltre, una delle tecniche migliori per comunicare le varie sfumature nel raccontare una storia è quello di far immergere i nostri lettori in un’esperienza sensoriale. Riuscire a far scaturire le emozioni dalla percezione dei 5 sensi attraverso il testo diventa un’arma straordinaria per sedurre l’audience di riferimento.
L’Eroe del momento
In ogni storia c’è un protagonista ed è naturale per il lettore, che ne segue avventure e gesta eroiche, identificarsi e riconoscersi nel suo paladino.
Questo schema narrativo diventa il punto centrale anche di uno Storytelling elaborato per un obiettivo di marketing perché ogni Brand deve riuscire a visualizzarsi come un vero e proprio oggetto narrante.
Il raccontare una storia e il messaggio che ne deriva non fanno altro che riflettere, in controluce, i valori aziendali.
Dal parkour alla moda. La libertà di poter decidere il proprio percorso, di costruire attraversamenti inediti, nella città come nella moda. Seguire il proprio istinto, essere sempre sé stessi, scegliendo la propria strada, il proprio stile e le proprie forme d’espressione. Non appiattirsi sui dettami della moda ma attraversarli e reinterpretarli. La volontà di scegliere la propria individualità e il proprio stile. Di essere innanzitutto sé stessi.
Ma l’eroe nel Digital Storytelling chi è? È sempre il protagonista della storia.
Nel digital marketing è ovviamente il consumatore, che deve essere messo al centro della narrazione.
La narrazione di X-Rux va esattamente nella direzione del senso di appartenenza. Ogni potenziale cliente riesce facilmente ad identificarsi avvertendo in ogni parola la spinta a seguire la propria individualità, a vivere il Brand interpretandolo col proprio carattere. Uno Storytelling avvolgente che porta a scegliere il proprio stile per un’originalità vera senza conformismi.
La fiducia si conquista con la sincerità
Un altro fattore imprescindibile è la credibilità del materiale narrativo per cui si rende necessario verificare sempre la qualità e veridicità delle fonti a nostra disposizione.
Uno Storytelling appropriato deve poter mantenere le promesse quindi il tono ed il carattere della narrazione devono essere coerenti con le caratteristiche del Brand o di qualsiasi altro elemento stiamo trattando come tema dello storytelling.
Last but not least occhio mantenere una visione d’insieme per una un’organicità complessiva della narrazione, in modo da renderla attendibile e ottenere cosi tutta la fiducia da parte della nostra audience.
Possiamo dire con assoluta certezza che i consumatori del terzo millennio in realtà non comprano cose ma acquistano storie e (quasi!) ogni decisione d’acquisto è un’emozione vissuta intimamente.
Il team Aera, con la sua pluriennale esperienza, è in grado di fornirti il supporto necessario per far sì che una corretta narrazione racconti efficacemente la tua azienda e ne descrivi valori e persone in modo ottimale.
Fra le tante attività che quotidianamente portiamo avanti per il raggiungimento di obiettivi aziendali, quella di preparare delle presentazioni ufficiali con contenuti articolati è sicuramente un compito che richiede una certa dose di concentrazione, oltre a considerevoli abilità di analisi e sintesi.
Per scrivere una presentazione aziendale Powerpoint è necessario prestare attenzione, sia ai contenuti testuali sia alla formattazione generale, affinché il tuo ascoltatore riesca a cogliere in breve tempo i concetti fondamentali nello scorrere delle tue slides. Se vogliamo veramente catturare il pubblico a cui ci rivolgiamo, ci sono delle indicazioni utili da seguire. Vediamole insieme.
Pensare che, in fondo, si tratta “solo” di una presentazione e che basti scrivere i concetti chiave può rivelarsi un errore. Di qualunque tipologia si tratti il tuo pubblico, che siano nuovi prospect per i tuoi prodotti o potenziali partners per un business, le tue slides devono trasmettere in modo efficace il tuo messaggio.
1. Regola N° 1 Contenuti chiari
Obiettivo: scrivere in modo semplice, approfondito e… assolutamente coinvolgente.
Durante l’esposizione di un progetto può, infatti, verificarsi la spiacevole situazione di perdere l’attenzione da parte dei presenti e, spesso succede, perché alla presentazione manca una solida ossatura di base.
Il primo step è, quindi, quello di elaborare uno schema che possa riassumere l’argomento principale e i relativi punti salienti – di solito 5 o 6 – e allegare poi delle note di approfondimento per ogni punto importante. Questo vi consentirà di scrivere un testo scorrevole supportato da una precisa logica per evitare dimenticanze o di creare slides in numero eccessivo su un solo punto.
Particolare importanza va data alla diapositiva iniziale, quella da considerarsi d’apertura che deve dare immediatamente un’idea chiara dell’argomento che sta per essere presentato, convincendo la nostra audience che varrà la pena seguire con interesse tutto lo svolgimento delle slides.
Un discorso analogo va fatto anche per la slide di chiusura che racchiude il lavoro svolto. È fondamentale che le ultime parole siano forti ed incisive e che diano un impulso proattivo all’azione e al confronto.
2. Stupisci il tuo pubblico
Stimolare la curiosità è una leva importante per far si che le argomentazioni presentate diventino di interesse per il nostro pubblico. Per la buona riuscita di una presentazione aziendale Powerpoint risulta vincente sorprendere con affermazioni iniziali accattivanti e provocatorie che inducano ad una riflessione.
Ogni punto chiave individuato nell’elaborazione dello schema di base, può trasformarsi in un ulteriore elemento di sorpresa cosi da mantenere alta la soglia d’attenzione.
Creare un buon equilibrio tra un’esposizione professionale e spunti stimolanti è un ottimo sistema affinché il flusso delle slides venga seguito con costanza.
3. Temi e colori: cosa scegliere?
Per un’efficace presentazione di un progetto, la scelta del tema e dei colori, principali, i due elementi che contraddistinguono ogni slide, non è da sottovalutare. La gamma dei temi a disposizione è veramente vasta e per ogni progetto si può variare da un tema basico e lineare ad uno vivace e divertente.
Per argomenti di profilo professionale, onde evitare motivi di distrazione, è consigliabile utilizzare temi eleganti che possano risaltare i fattori chiave e siano in linea con le idee esposte. Lo stesso dicasi per la palette di colori da scegliere con criteri obiettivi al di là dei gusti personali. I due colori maggiormente impiegati per scrivere i testi sono senz’altro il bianco e il nero, meglio se creano un contrasto evidente con lo sfondo o il tema. Il mantenere una coerenza tra l’argomento da sviluppare e la selezione di colori e tema vale anche per le immagini e icone che si vogliono inserire.
L’obiettivo da raggiungere è quello di un’uniformità a livello visuale scongiurando così eccessi cromatici e difficoltà di lettura.
Aera è a disposizione per darti tutto il supporto necessario, chiedi una proposta senza impegno!
4. Immagini, icone ed animazioni, come utilizzarle?
In una presentazione aziendale Powerpoint è corretto utilizzare un certo numero di immagini e icone perché, non solo sono di aiuto nella comprensione dei concetti spiegati all’interno delle slides, ma ne favoriscono la memorizzazione associata al testo.
La componente visiva della slide riporta in modo diretto ed intuitivo lo sviluppo dell’argomento rendendo la parte testuale ancora più comprensibile. Insieme alle immagini, le icone accompagnano le spiegazioni impattando in modo immediato nella memoria dei tuoi ascoltatori.
Risultano, inoltre, molto utili quando serve spiegare in modo semplice nozioni molto complesse.
La questione animazioni è da valutarsi con giudizio ma non sono da escludere a priori. Anche una presentazione professionale può dotarsi di elementi animati in giusta dose per rendere più attraente la spiegazione. Un’animazione efficace può essere usata per esempio con gli elenchi puntati: si può sfruttare un effetto particolare per evidenziare un punto specifico. Le animazioni poi sono utili anche per immagini ed icone cosi da sottolinearne l’importanza.
5. Link o no link?
Gli altrimenti detti collegamenti ipertestuali permettono il passaggio da una slide all’altra con un semplice click del mouse oppure il collegamento a pagine web esterne.
Sono, di conseguenza, molto frequenti nelle presentazioni professionali soprattutto in quelle molto articolate e complesse nelle quali torna utile poter saltare dalla diapositiva 10 alla numero 45 per un veloce aggancio di argomento, senza dover scorrere le slides in mezzo.
È vero però che il loro scopo principale è quello di agganciare una parola testuale della presentazione ad una URL di una pagina web che possa essere di ulteriore approfondimento esplicativo all’argomento in questione.
Inserire, dunque, dei collegamenti ipertestuali rende sicuramente la vostra presentazione aziendale Powerpoint molto precisa e professionale e il vostro pubblico apprezzerà il poter toccare con mano un concreto riscontro.
Ora siete pronti per iniziare
Ora avete qualche consiglio per iniziare a stendere la vostra presentazione aziendale PowerPoint.
Può essere saggio però affidarsi ad una realtà strutturata come Aera Comunicazione in grado di gestire in modo esperto ed efficace tutti gli strumenti offerti da PowerPoint per personalizzare il vostro progetto e raggiungere i vostri obiettivi di business.