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Quali sono i meccanismi che regolano la percezione delle immagini? Quando psicologia, marketing e design si intrecciano.

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Vi siete mai chiesti quali meccanismi regolano la percezione delle immagini? Certo, non è una domanda usuale. Sicuramente non rappresenta neppure il primo pensiero che una persona ha in testa quando si sveglia la mattina. Questo interrogativo però è molto interessante, e la risposta ancor di più. Lo è per gli esperti di comunicazione e marketing, per coloro che intendono promuovere in modo efficace la propria azienda e per gli appassionati di grafica.

È la psicologia che si occupa dello studio della percezione e dell’esperienza che abbiamo della realtà ed è la scuola della Gestalt che ha affrontato nello specifico questi argomenti. La psicologia della Gestalt nasce nel XX secolo, fondata da Max Wertheimer e successivamente sviluppata da Wolfgang Köhler e Kurt Koffka. Ma cosa significa Gestalt? Il termine è tedesco e in italiano vuol dire “forma, figura”. L’essere umano è un economizzatore cognitivo: interpretiamo la realtà secondo delle griglie cognitive soggettive, formate in base alle nostre esperienze di vita, valori ecc. Queste semplificano ciò che vediamo per aiutarci ad inquadrare la realtà. Secondo la corrente della Gesalt, in riferimento alla percezione delle immagini, il tutto è più importante dei singoli elementi. Di fatto, noi riduciamo la complessità riconoscendo le figure come un insieme, in virtù di alcuni principi che spiegheremo. Organizziamo gli oggetti in gruppi coerenti, come affermano Robert e Karin Sternberg in “Cognitive Psychology”.

GESTALT, PERCEZIONE VISIVA E MARKETING

Le regole da conoscere

  • Legge della vicinanza
  • Legge della somiglianza
  • Legge della continuità di direzione
  • Legge della figura-sfondo
  • Legge della buona forma
  • Legge della chiusura
  • Legge dell’esperienza passata
  • Legge della percezione multistabile

Se ci si occupa di grafiche, design, UX experience o attività analoghe è indispensabile conoscere queste poche regole, per agire con cognizione di causa ed evitare errori grossolani.

Legge della vicinanza

Tendiamo a considerare elementi o oggetti vicini, ma distinti, parte di un tutto, separandoli da quelli lontani che sono presenti nello stesso ambiente. Non li percepiamo quindi come diversi, ma li “assembliamo” dando forma a un insieme unitario.

Legge della somiglianza

Elementi separati, ma simili, presenti in uno stesso spazio vengono percepiti come un insieme unico perché la nostra mente tende a collegarli.

Legge della continuità di direzione

Oggetti separati che hanno la stessa inclinazione o il medesimo orientamento, oppure seguono lo stesso movimento, vengono considerati un unico insieme.

Legge della figura sfondo

Questa regola spiega come classifichiamo gli elementi presenti in un’immagine: quali costituiscono lo sfondo e quali rappresentano la figura in primo piano. Di solito la prima immagine che notiamo, perché il nostro cervello la considera più rilevante, rappresenta quella principale.

Ciò accade anche in virtù di due principi: quello di area e quello di convessità.

Il primo spiega che consideriamo l’oggetto più piccolo come principale mentre quello più grande come sfondo. Il secondo che gli elementi convessi sono più facilmente percepiti come figure in primo piano, mentre i secondi come sfondo.

Legge della buona forma/simmetria

Elementi simmetrici, omogenei e equilibrati sono considerati parte di un tutto e sono più facilmente percepibili.

Legge della chiusura

Le figure formate da linee che non si congiungono e lasciano degli spazi vengono considerate delle immagini chiuse, perché la nostra mente va a colmare automaticamente gli spazi prolungando le linee. Inoltre si impongono su quelle che hanno margini aperti.

Legge dell’esperienza passata

Elementi o oggetti vicini che non hanno una forma precisa, vengono considerati un insieme dalla nostra mente: questo è frutto di associazioni con figure di cui si ha avuto esperienza nel passato. In questo caso, probabilmente, si riconoscerà una E.

Legge della percezione multistabile

Quando si osservano immagini complesse dal significato ambiguo l’individuo tende e percepire figure diverse e separate che le compongono.


Esempi di applicazione di queste regole:

Principio della chiusura
Principio della prossimità
Principio della figura/sfondo